Il centro di primo ascolto e coinvolgimento è lo strumento che la comunità cristiana si dà per ascoltare in modo attivo coloro che semplicemente hanno bisogno di essere ascoltati a prescindere dal fattore "difficoltà". Tutto questo nella consapevolezza che in essi Dio stesso c'interpella, e stimola l’intera comunità alla corresponsabilità rispetto alle diverse e molteplici situazioni. Il centro di ascolto è una ricchezza per tutta l'Unità Pastorale: è una “porta aperta sul territorio” per ascoltare e accompagnare le persone che hanno bisogno di essere ascoltate e con loro progettare (coinvolgersi) per un possibile percorso che ci permetta di guardare e affrontare la vita con maggiore serenità.

Sede operativa
piazza Vittorio Veneto, 7 - Cisano Bergamasco
(nel più ampio edificio della chiesa parrocchiale;
ingresso poco dopo la porta laterale di destra)
orari di apertura del servizio
1° e 3° Mercoledì pomeriggio
dalle 14.30 alle 16.30
Venerdì mattino
dalle 9.30 alle 11.00
Orecchie e Cuore
Cento in Ascolto e Coinvolgimento: espressione della Carità delle nostre comunità
Iniziamo presentandoci: siamo un gruppo di volontari che ad un certo punto della nostra vita abbiamo sentito, nel cuore, il bisogno d’incontrare il Signore Gesù.
Sì, ok! Tutti noi lo incontriamo, chi pregando, chi partecipando alla Santa Messa, chi semplicemente seguendo i suoi insegnamenti nella vita di tutti i giorni, chi nella malattia... Noi abbiamo sentito il desiderio di incontrarlo personalmente e concretamente nella vita di tutti i giorni attraverso l’incontro con gli altri nell’ascoltarli mentre si raccontano. Persone che in un particolare momento della loro vita si trovano ad affrontare delle difficoltà.
Cos’è un centro di primo ascolto?
Il Centro di Ascolto è un luogo di relazione con coloro che sono in difficoltà, un luogo dove trovare qualcuno che ascolta, orienta e accompagna. La nostra religione cattolica si fonda sull’ascolto: “non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”, è bello vedere come in questa frase la “parola” ci porta all’immagine della bocca e dalla bocca al cibo e quindi a coloro che hanno fame. Al Centro di primo ascolto non trovi un team di psicologi o sociologi ma dei semplici cristiani che, dopo aver frequentato un corso di formazione presso la Caritas di Bergamo, mettono a disposizione il proprio tempo per incontrare e ascoltare l’altro.
Certo non ci sono bacchette magiche o sfere di cristallo e il problema non può essere risolto immediatamente oppure non verrà risolto mai... quello che facciamo è semplicemente aiutare l’altro, cioè il fratello, ad incanalare il suo bisogno e cercare di aiutarlo ad aiutarsi, cioè aiutarlo a capire come potrebbe gestire il disagio che in questo momento sta vivendo.
In questi pochi mesi le richieste di aiuto sono aumentate parecchio, arrivano famiglie italiane e non che hanno fame e freddo, pensionati che faticano ad arrivare a fine mese e ci chiedono di pagargli una bolletta, ma anche giovani che vivono soli e non hanno reddito e quindi ci chiedono un lavoro oppure anche persone che hanno semplicemente bisogno di capire dove essere indirizzati per risolvere alcune pratiche. Abbiamo consegnato pacchi di viveri e vestiti, pagato bollette o prestato soldi ma tutte queste persone hanno in comune una cosa: l’umiltà di saper chiedere!! Non è cosa da poco.
Per quanto riguarda la richiesta di lavoro, che è la più frequente, ci piacerebbe fare di più ma ovviamente non siamo un’agenzia di collocamento e quindi non abbiamo risposte immediate da dare, ma ci impegniamo insieme a cercare risposte.
L’esperienza dell’ascolto ci ha interrogato sulla nostra disponibilità davanti al fratello, non a caso le persone che bussano alla porta non sanno che stanno aiutando anche noi a comprendere che l’ascolto è dimensione fondamentale del cristiano, ma soprattutto che proprio in chi si trova nel bisogno si cela la presenza misteriosa e dirompente di Dio.
Il centro in ascolto, per usare una metafora, è come l’antenna che riceve i bisogni che arrivano dal territorio, li elabora e li trasmette alla comunità.
È quindi necessario far nascere anche il Gruppo Caritas per condividere con i fratelli e tra fratelli bisogni e risorse della comunità, e alimentare la fiamma della Carità che è espressione tangibile della nostra fede in Dio che è Padre di tutti.
Il centro in ascolto è una ricchezza di tutta la nostra Unità Pastorale, perché noi possiamo impegnarci sapendo di avere alle spalle delle comunità che ci sostengono, ci incoraggiano, pregano per noi, si fidano mettendoci tra le mani dei beni che possiamo ridistribuirle al fratello.
Il Centro in Ascolto è espressione della Carità delle nostre comunità!